Il Sole cadde nella buca (clik!) nell’istante meno probabile (pochi vincitori, grandi guadagni) e fra tutti i meccanismi possibili avviò il numero 26:
Plutone perse subito la presa e fu lanciato a folle velocità verso un angolo morto che dava sul dirupo. Tutti gli altri si disposero attorno alla buca, per guardare giù dove pulsava una luce rossa, poi il pavimento si inclinò e finirono contro gli spuntoni di ghiaccio, chi esplodendo chi afflosciandosi sgonfio e triste. La Via si piegò su sé stessa ma i bordi non coincidevano per via di uno sfilacciamento non uniforme delle fibre, denunciato da tempo senza però che si fossero prese delle adeguate contromisure; l’angolo rimasto scoperto prese fuoco, indicando così la strada ai viaggiatori come un faro: arrivarono da tutte le Fasce, arrabbiati e affamati, e pasteggiarono senza ritegno. Il loro spostamento lì in periferia e il loro conseguente quasi immediato ingrassamento causarono uno squilibrio del Tutto: la frequenza divenne capricciosa, la luce intermittente, e le riunioni sonnolente e malinconiche. La Via si staccò e andò a incastrarsi in una crepa dentata, soffocandola per poi sciogliersi lentamente all’immensurabile calore del cuore puro che batteva appena al di là. Il Tutto ormai monco venne proiettato in alto, dove non aveva speranze di mantenersi immutato: per evitare l’annientamento dovette assottigliarsi e dividersi in filamenti sgargianti, annodati tra loro con dei fiocchetti a temperatura costante. Nonostante la precisione della manovra un filamento rimase fuori dallo schema e, colmo di rabbia e frustrazione, sfrecciò verso un ritaglio di spazio mai preso prima in considerazione, dove diventare il punto di germogliazione di un nuovo Tutto, più consapevole del proprio valore e delle proprie responsabilità di quello originale.
* * *
-Osóy! Vieni qui un attimo-
-Sissignore-
-Allora, da quanto tempo lavori qui dentro? Due anni, giusto?-
-Sissignore-
-Ecco appunto, in questo tempo quante volte hai visto qui da noi quel tuo testimone laggiù?-
-Beh ,non saprei…-
-Ecco appunto, non lo sai perchè sono così tante che non riesci a contarle, vero? Perchè quel tipo viene qui praticamente ogni settimana e non dico che non ci voglia una distrazione ogni tanto ma insomma…-
-Massignore non posso rifiutarmi di raccogliere le sue dichiarazioni, non biso/-
-Non ho detto che devi mandarlo via a calci in culo ma questo foglio qui, hai letto bene cosa c’è scritto?-
-Sissignore, è quello che mi ha detto e io l’ho scr/-
-Ecco appunto, non devi più portarmi le dichiarazioni di quel tipo, com’è che si chiama… ecco, EuEu sì, non voglio più leggere le stronzate di EuEu, stai pure a sentire quello che dice, sii gentile con lui e portagli anche il caffè ma NON farmi rapporto perchè tanto finisce nel cestino. È chiaro?-
-Sissignore-
-Che poi questo tipo vende i panini per strada, cioè hai capito? Vende i pani/-
-Massignore questo non dovrebbe interessarci e… Ohssignore scusi, non volevo interromperla-
-Ecco appunto, sì non deve interessarci ma questo vende i panini per strada e non è mai uscito dai Quartieri Orientali in tutta la sua vita. Mai! La sua testa invece sembra uscita eccome… eh eh eh… Ma siamo seri: negli ultimi sei mesi ci sono già state tre catastrofi senza contare quest’ultima e se vogliamo risolvere qualcosa non possiamo permetterci di perdere il nostro tempo dietro a racconti assurdi senza capo nè coda come questo. Ti è abbastanza chiaro questo?-
-Sissignore, chiarissimo-
-Ecco appunto. Ora vai pure-
Osóy tornò alla sua scrivania e il capo Nosày si apprestò a concedersi un po’ di riposo. Avvicinò la scaletta al ventilatore a soffitto e salì fino a riuscire a infilarsi nell’amaca che vi era appesa, poi tramite un telecomando portatile accese il ventilatore: vrrrrrr! Ormai riusciva a dormire solo in quella postazione, il brivido di sapere che alzando la testa (nel sonno o al risveglio) rischiava di farsi male seriamente era diventato qualcosa di cui non poteva più fare a meno.
Sono troppo ignorante anche solo per accettare o rifiutare le premesse alla tua domanda, figurarsi rispondere... Dico solo che mi…