Immagino perdonerete una seconda interruzione del flusso temporale (a dire il vero: perchè mai dovrebbe essere così importante?). In realtà non è tutta colpa mia: conoscete tutti quel geniaccio di Ysingrinus? Beh, fareste bene a conoscerlo. Egli non molto tempo fa ha indetto un concorso, il Secondo Ysingrinus d’Autore: per parteciparvi si deve (uso il presente perchè è ancora aperto) riscrivere uno dei suoi pregevoli racconti (andate a leggere, andate), mantenendone però la struttura e lo stile. Sì, è come immaginate, ho ceduto alla tentazione. La mia scelta è caduta su “La muta”, ed ecco come si presenta dopo averlo manipolato un po’ (da quel che ho detto si dedurrà chiaramente che gran parte di questo racconto NON è mio, anzi questo racconto, ovviamente, non sarebbe mai potuto esistere senza l’originale dal quale deriva):
Le strade sono deserte anche se una leggera brezza ha attenuato un po’ l’afa, ovviamente la gente se ne sta in casa a dormire o a guardare la televisione, dato che è tardi e domani non è un giorno festivo. Ci siamo solo io e il mio cane, che è irrequieto, deve aver sentito un odore sospetto nell’aria, forse quello dei cani che abbaiano non molto lontano da qui. Un gatto sbuca da un vicolo laterale, ha il tempo solo di girare la testa verso di noi ed ecco che il mio cane scatta subito contro di lui, corrono e spariscono entrambi oltre una curva, mi dirigo anch’io in quella direzione ma prima di arrivare alla svolta vedo il mio cane fare ritorno, e ora con lui ci sono altri tre cani che non riconosco. Non sembrano minacciosi, scodinzolano persino, in tasca non ho niente da offrire loro per tenerli buoni ma non sembra ce ne sia bisogno, sono tranquilli, però mi seguono accodandosi al mio cane. Mi mettono un po’ a disagio, così ogni tanto mi volto all’indietro per controllarli, dopo un po’ mi rendo conto che sono aumentati, ora sono una decina e sento una specie di basso ringhio, è debole ma sono sicuro che ci sia. Provo a fermarmi e anche loro si fermano, addirittura si siedono, poi riparto e anche loro ripartono, allora mi addentro fra i vicoli e percorro un itinerario alternativo a quello solito, dopo aver vagato per un po’ mi volto e mi accorgo che dietro a me si è formato un branco di decine di cani, devono essere arrivati anche dai paesi vicini. Adesso sono sicuro che stiano ringhiando contro di me, mentre ringhiano tengono le orecchie abbassate e non mi guardano negli occhi, però continuano a scodinzolare, è come se mi volessero bene e allo stesso tempo avessero paura di me. Mi gratto la testa come faccio sempre quando sono perplesso, e le mie unghie asportano con facilità una ciocca di capelli di notevole dimensione, provo a tastare dove dovrebbe ora esserci un vuoto e sento invece sotto le dita come una peluria setolosa. Faccio per togliermi i capelli che mi sono rimasti sotto le unghie e noto che la pelle delle mani ha subìto un cambiamento, ora è quasi tutta più scura del solito, tranne qualche macchia di pelle normale vicino al polso. Non riesco a spiegarmi questo colorito, non sembra una scottatura, inoltre il Sole non è stato particolarmente spietato in questi ultimi giorni e, anche se invece lo fosse stato, ciò non potrebbe comunque spiegare come mai le mie unghie siano adesso così lunghe e appuntite… Cerco una vetrina per specchiarmi, la trovo e vedo la mia faccia per tre quarti ricoperta da questa nuova pelle scura, e vedo che i miei capelli sono stati quasi tutti sostituiti dalle setole. Mi spavento, allora urlo, e il mio stesso urlo mi sembra quello di un estraneo, senza più riuscire a ragionare corro e urlo, e i cani mi seguono e abbaiano, abbaiano di gioia canina, abbaiano in risposta al mio abbaiare. Corro e urlo in questo nuovo modo, e correndo alla cieca sbuco di nuovo sulla strada principale, dove un’automobile solitaria sta venendo verso di me sobbalzando sulle deformità dell’asfalto, non sapendo che altro fare le vado incontro e la macchina si ferma, illuminando coi fanali me e i cani dietro a me, che lentamente si avvicinano ringhiando e scodinzolando. Voglio chiedere aiuto perciò mi sposto sul lato di guida, vorrei solo aprire la portiera invece quasi senza accorgermene la scardino, e mentre quella finisce qualche metro più in avanti, la donna al volante mi guarda terrorizzata, devo essere una visione orribile e il branco di cani contribuisce sicuramente a rendere tutto più spaventoso. Lei ha la bocca spalancata ma non urla, anzi non le esce alcun suono, però non è affatto paralizzata dalla paura, raccoglie la borsetta dal sedile del passeggero e me la sbatte con violenza sul muso. Mentre io sono un po’ frastornato lei prova a ripartire ma a causa dell’agitazione non riesce a coordinare il movimento dei piedi sui pedali, così l’auto fa uno scatto brusco in avanti e il motore si spegne. Senza perdere altro tempo mi spinge via e scappa a piedi, sempre senza dire una parola, io sento del sangue colarmi dal naso e per un momento la vista mi si annebbia, poi mi riprendo e vedo che tre cani stanno inseguendo la donna, ma come svogliatamente, mentre tutti gli altri sono rimasti vicini a me, come se non osassero precedermi. Sento dentro di me come un bisogno mai provato prima, allora parto anch’io all’inseguimento della donna ma inciampo su di un cane e cado in avanti, però non mi fermo e proseguo a quattro zampe, e mi sembra di essere più veloce così, infatti in meno di un minuto raggiungo la donna e con un salto la scaravento a terra. La volto per guardarla in faccia, lei ha la bocca spalancata, prova a urlare ma riesce solo a emettere un verso grottesco, adesso i cani stanno intorno a noi e abbaiano impazienti di partecipare ma non osano avvicinarsi più di tanto. Lei mi graffia la faccia ma non mi importa, ormai le sono sopra e non potrà sfuggirmi, lei l’ha capito e infatti lacrime nervose le fanno scintillare i grandi occhi mentre respira affannosamente tra un singhiozzo e l’altro, e quando con un morso le strappo il naso mi rendo finalmente conto che non urla solo perchè non può farlo.
Fa sempre un certo effetto vedere qualcosa di proprio scritto da altri. Un effetto positivo ovviamente!
Ultimamente ho reincontrato il capobranco del branchetto di cani che mi seguiva quando portavo a spasso la mia cana: ora si chiama L’amico Joe! È difficile non portarsi a casa L’amico Joe, ma se lo facessi credo che sarebbe difficile non cedere alla tentazione di diventare come il personaggio del racconto!
Bravo, anzi Bau!
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Noto che credi che L’amico Joe seguisse te e non la cana, voglio essere sincero: mi sa che pecchi d’ingenuità… 😉
Io ho provato a ysingrinusirmi ma, come avrai potuto notare, non è così semplice (lo so, è blasfemo già solo aver pensato di poterci riuscire… 🙂 )
Saluti, anzi Wouff!
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Segue me, la mia è sterilizzata ed è lei ad inseguire gli altri per prenderli a spallate. Vivo in un posto strano.
Nessuno può riuscirci anche se ognuno non vuole fare altro nella vita. Che vuoi farci, la blasfemia è una caratteristica dell’essere umano. 😉
Woff woff!
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Dici che è il posto strano a influire sullo strano comportamento della cana? O è il contrario? 🙂
Non penserai che il fatto che nessuno possa riuscirci sia consolante!?
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La cana è strana di suo. Il posto non aiuta. 🙂
Vorrei solo non dover essere eterno.
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Non so come potrei consolarti (e forse è meglio così…), non ho problemi di questo genere…
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Sí è meglio! 😀
Beato te!
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Complimenti davvero sei riuscito a mantenere un’ingenuità del protagonista tale che al momento del morso sorridi.
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Grazie ma gran parte del merito va al racconto originale, se l’hai letto ti accorgerai che io non l’ho cambiato poi così tanto…
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